Un mistero di Heian Shodan
Vorrei chiarire un piccolo mistero che alcuni istruttori occidentali mi hanno chiesto in passato, per cui
vorrei condividere il mio pensiero su questo punto di heian shodan (平安初段).
Il problema è il quarto movimento, jodan tate kentsui uchi.
Non mi riferisco al bunkai, ma la questione è sul perché non abbiamo questa tecnica dopo il primo gedan barai.
In altre parole, alcuni di questi istruttori occidentali pensano che una tecnica identica al jodan kentsui ushi sia stata omessa tra i movimenti 1, gedan barai sinistro, e 2, chudan oi zuki destro. Avendo questa tecnica in questo punto, avremmo in heian shodan perfettamente simmetrico e completo, non credete? Quindi, questa è stata una tecnica smarrita o persa per un errore?
Diamo uno sguardo al vecchio libro di Funakoshi “Karate Do Kyohan” (空手道教範). Sono sicuro che arriverete allo stesso risultato a cui sono giunto io: questa tecnica “smarrita” non c’è.
Osserviamo Pin’an Nidan (il nostro attuale Heian Shodan) nello Shito Ryu (糸東流) e nello Shorin Ryu 少林流). Vedo che la tecnica in questione non è nemmeno qui. Dobbiamo concludere che questo kata fu creato in questo modo dal Maestro Anko Itosu (糸洲安恒, 1831-1915) nel tardo diciannovesimo secolo.
In tal caso, allora qui abbiamo un grande puzzle da risolvere. Perché avrebbe volutamente saltato o cancellato una tecnica che avrebbe portato questo kata ad essere sbilanciato?
Un suggerimento potrebbe dare la chiave di questa simmetria. Questo è un concetto prettamente occidentale di cosa sia bello, corretto o completo. Dall’altra parte, in Giappone, che ci crediate o no, noi la pensiamo diversamente.
Il popolo giapponese non considera una geometria simmetrica e perfettamente bilanciata corretta e bella. Potrebbero addirittura considerarla errata e brutta. Immagino che molti lettori dissentiranno dalla mia affermazione e saranno in disaccordo. Lasciate che vi mostri alcuni esempi.
Una delle arti giapponesi che sono state esportate nel mondo è l’ikebana (生け花), l’arte della disposizione dei fiori. La foto sotto non è il diagramma dell’enbusen di un kata. Potreste credere che sia presa da un testo di studio di ikebana?
Essa mostra la struttura base dei fiori, ovvero come essi debbano mostrarsi a fine composizione. La foto sotto mostra un esempio di una disposizione attuale, e si può vedere come sia stata utilizzata una formato asimmetrico e sbilanciato, come indicato nel testo. Non conosco nulla riguardo l’ikebana e non ho mai fatto alcuna lezione, ma posso spiegare perché è così è così dato che conosco la mentalità giapponese e il senso della bellezza. Sappiamo che nulla in natura e nulla di naturale in questo mondo è simmetrico. In altre parole, qualsiasi cosa sia simmetrica è artificiale, cosa che i giapponesi considerano imperfetto e non bello. L’ikebana, l’arte di disporre i fiori, è una decorazione artificiale utilizzando qualcosa di naturale, i fiori. Sicuramente, i fiori in se stessi sono belli, e la disposizione dei fiori, l’atto artificiale, non deve distruggere o diminuire questa bellezza. Per mantenere la bellezza dei fiori, i giapponesi scelgono di disporli in modo sbilanciato e asimmetrico. Può avere un senso?
Un altro esempio.
Date uno sguardo alla tazza da te sotto. Un'altra famosa arte giapponese è il chanoyu (茶の湯), la tradizionale cerimonia del the. La prima foto è una tazza da te utilizzata nel sado (茶道).
Notate come la forma sia volutamente non uniforme, non tonda e alquanto asimmetrica? Anche il disegno e i colori appaiono come se in essi via sia qualche errore. Non conosco il prezzo di questa tazza, ma sono sicuro che sia molto costosa, anche se non come la tazza da the perfettamente modellata della Royal Worchester nella seconda foto. Il concetto di bellezza è lo stesso. Noi amiamo ciò che è naturale e non artificiale o perfettamente modellato. Non sto mettendo a confronto la bellezza o quale delle due sia giusto o migliore (se la giapponese o l’occidentale). Sto semplicemente mostrandovi il concetto differente dei giapponesi, che è profondamente radicato nei loro cuori e anche nel loro stile di vita.
Sotto abbiamo due foto di kimono, l’abito tradizionale per donne e uomini giapponesi. Sebbene questi abiti non siano comunque molto utilizzati nella vita quotidiana in Giappone come un tempo, molte persone ancora trovano occasioni speciali per indossarli.
In America latina molte persone chiamano l’uniforme da karate kimono, ma questo è un uso scorretto del termine.
Se volete utilizzare una parola giapponese per definirlo, allora dovreste chiamarlo karategi o semplicemente Gi.
Comunque, il kimono rappresentato in alto ha il disegno di tre fiori in piena fioritura. Come si può vedere, i fiori sulla sinistra e quelli sulla destra sono disegnati in maniera differente. Adesso, guardate il disegno dell’altro kimono nella foto sotto. Lo squilibrio o il contrasto tra destra e sinistra è naturalmente molto significativo.
Credo che questo concetto sia alquanto differente dalla moda del mondo occidentale, particolarmente in relazione all’abbigliamento del pubblico in generale. In modo interessante, gli artisti di ukiyoe (浮世絵) del periodo Edo (diciassettesimo e diciottesimo secolo giapponese), come Utamaro (歌麿) e Sharaku (写楽), hanno molta influenza sugli artisti occidentali della corrente impressionista del diciannovesimo secolo. Alcuni di questi famosi pittori sono Monet, Renoir, Matisse, Pissarro, Van Gogh e altri.
Traduzione dal testo "Shotokan Trascendence" di Sensei Kousaku Yokota